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domenica 30 settembre 2012

Sottovoce - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

SOTTOVOCE
 
 
  Indosso maglie troppo piccole
per illudermi di crescere
come fosse il camminare della vita,
con le tasche ricolme di quello che mi manca
e come neve, ricrescere selvatica
intorno alla tua assenza
 
Si fa rumore quel silenzio
che si muove scalzo sui risvegli dell’inverno
e per i nostri sogni è sguardo che si perde
tra le zolle malate di tristezza,
come ci fosse ancora vita
fra i tizzoni ardenti e la neve
 E mi ritrovo dove mi hai perduto,
dove comincia la pioggia
e senza te, mi ascolto cadere
come fossi un giorno stracolmo d’amore
Che non passa.
 Amandoti il delirio della distanza
per ricordare al cielo il verso degli sguardi
La strada che mi porta -sottovoce- il tuo ritorno
per accettazione, paura
O per amore, semplicemente.
 
 
 © Maria Grazia Vai
30settembreduemila12

giovedì 27 settembre 2012

Rovi di pioggia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
ROVI DI PIOGGIA
 
  
Schiudo la vita ogni sera
e ascolto l’infinito farsi pioggia
-come fosse vero Amore-
dentro un bicchiere.
 Da fuori, il giorno
come noi, inciampava anche le ombre
Fu come ritrovarti e perdermi,
sorvolando le tue solitudini
per poi rinascere -quasi per accettazione-
ed essere qualcosa
dentro un nulla più grande
 
Molto più distante
di un pensiero
entravi come un’eco
che di tanto in tanto accade
Da fuori, entrasti e ti ascoltai
come fossi nient’altro che il tempo
che sta arrivando
 
L’odore della vita
Quella sete che cammina
sul fondo del braciere
contro ogni tempo. Ogni giorno
percorrendomi, senza volerlo,
ogni sguardo

Il viaggio è lo stesso
di un fiato di pioggia
e come noi, disegna le parole antiche
dietro un rovo di finestra.
 
 
 Maria Grazia Vai
ventisettesettembreduemila12
sulle note di  Alessandra Celletti  “ Dear to me “

mercoledì 26 settembre 2012

Passaggi d’oltre di Maria Grazia Vai (Amore)

PASSAGGI D’OLTRE
 
 
Fu necessario abitarti i silenzi
le foglie e i giorni
Eterna malinconia
che non passa
né dagli occhi né dalla terra che li ricopre
e come un solco di bruciatura
contiene tutta la pioggia
che una grondaia non sa trattenere
 Piovesti sul petto bagnato
della mia vita
quando ancora sembrava estate,
quando l’erba cresceva
sui nostri passi
e iniziava ogni giorno,
scansando voci e rumori
l’incontro vero tra le parole
e un vaso colmo di semi
 Fu necessaria la liturgia di un addio
Quando ancora sembrava estate
e il glicine chiedeva di esistere
Nient’altro.
Solo passaggi d’altre stanze
attraverso i giorni brevi del
non ritorno
in questi giorni che camminano le strade
dove tu non passi.
 Piuttosto dove arrivi
 fiato corto del Silenzio
e nell’impossibilità di esistere,
mi abiti la vita.
 
Maria Grazia Vai
26settembreduelima12

martedì 25 settembre 2012

Quegli antichi fiati d'Ottobre di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
QUEGLI ANTICHI FIATI D’OTTOBRE
 
 Il fiato si trasforma in polvere.
Quel tempo che è silenzio
e si nasconde tra i vecchi legni
di un lume -che bruciando vivo
inganna l’aria e il sole.
 
 
 E’ tenerezza di parole
e si placa al buio di una sera
che non aspetta il mio ritorno
ma si traveste d’Amore
tra le tende socchiuse d’Ottobre.
 
 
 La memoria -poi, scriverà l’inverno
 incurante del cielo che passa
senza dire niente
Azzarderà vuoti e spazi
in equilibrio sulle spalle del destino
 
 
mentre la vita odora ancora
dei colori forti
dell’ultimo tuo sguardo
per essere -del dopo
qualcosa d’ascoltare
 
 
 raccolto tra i torpori della veglia
o la dolcezza di un glicine
sotto la neve
che ha già la forma
della pioggia in fiore
e scende dalle labbra dei miei occhi.
 
 
 Maria Grazia Vai
25settembreduemila12
 
sulle note di “Another Day Behind The Window “ di Gianluca Attanasio

Mareggiate senza sponde - Poesia di Maria Grazia Vai (Amore)

 
MAREGGIATE SENZA SPONDE
 
 
Tu non sai
com'è la voce della mia tristezza
e del silenzio che non passa,
ma si posa lentamente
sulle rive del mio tempo
come pioggia sopra i legni di settembre
 
E se pure mi hai sentita
tu non sai
quanto vento ho disegnato sulle labbra
Questo cielo così liquido al mio sguardo
E di quanta nostalgia di te,
dagli occhi affiora
 
Mareggiate senza sponde
Senza fondo
scivolate nel silenzio del mio mare
come onde tra i passaggi della sera
No,
non sai di quando stavi
nei germogli d'un respiro
come un alito di fede fra i sentieri del mio viaggio
 
Lo senti?
C'è odore di foschia sopra i miei passi
Un'ombra gocciolante dietro i vetri.
 
E tu, non sei.
 
 
Maria Grazia Vai, 01/09/2011
sulle note di “ Seems So Long Ago Nancy “
Leonard Cohen Vs Fabrizio De André

lunedì 24 settembre 2012

Sguardi d’acqua di Maria Grazia Vai (Amore)

 
SGUARDI D’ACQUA
 
 
Ci sorprende ancora
la bellezza della pioggia che tutto copre
lasciando ai nostri pianti
la tenerezza del tempo
che fa più grandi gli occhi e ci commuove
Dove nulla rimane
tranne quelle parole che non sai trattenere
e come noi, cantano sottovoce
 
Il mio tempo scandisce i silenzi
di un cuore che mi fu -utero e stanza,
tra le rotondità di un pensiero
e una vestaglia a fiori, troppo corta
Dove il silenzio parla più di un abbraccio
Più del vento che muove e disperde ogni ricordo
Più degli occhi, che prima ci accarezzano
poi, come nebbia d’Agosto, innamorandoci
ti uccidono
 
Divenne un calice ingiallito,
quello sguardo color mogano
che -come un sorso troppo breve-
si spegne ogni sera sulle tue lentiggini
lasciandomi sul fondo
di un’alba che torna a stupirmi
col dolore della tua tenerezza
disciolto, nei miei occhi d’acqua.
 
 
Maria Grazia Vai
24settembreduemila12

sabato 22 settembre 2012

Autunni e storie di Maria Grazia Vai (Amore)

 
AUTUNNI  E STORIE
 
 
 
Percepirmi nel muoversi
d’un rumore d’autunno
o del suo cadere sull’acqua
senza lottare
Ora che il cielo ha un verso
e la pioggia nevica
a tratti
sui lunghi cigli d’Agosto
 
E’ un grido nella notte
e anticipa un silenzio
che si fa sempre più stanco
Mi sveglia ogni sera,
questo giorno di foglie e resine
senza nome
presagio di un dove senza persiane
dove il dolore è soltanto
uno sguardo.
 
Dischiuso, per ascoltare l’odore
dei tuoi passi
Triste lamento, muto d’asfalto.
 
 
© Maria Grazia Vai
22settembreduemila12
 
sulle note di “ Autumn Stories “ di  Fabrizio  Paterlini

giovedì 20 settembre 2012

Ritorni - Poesia di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
RITORNI
 
 
 
L’incedere dei giorni,
seppur feriti dall’autunno
si ribella a un cuore stanco
e all’ingiallire di un sorriso, che sembra
non avere tempo
 
Solo l’inquieto camminare
dei ricordi, sposta le foglie
 stuprate dal vento
in un silenzio mai taciuto
che sembra non avere fine, ma succede
 
Di tanti passi, il bisogno di andare
- riaffiora -
con la forza di un filo d’erba
tra le radici delle parole
E quel bisogno ritarda
solo ciò che non siamo
 
Ma le foglie non hanno storia,
e nemmeno voci di coccinelle
da raccontare. Eppure se ne vanno
Oltrepassando le stagioni
per poi tornare pioggia
sulle corolle impavide dei girasoli
 
puntuali, come la primavera
-anche a Novembre.
 
 
Maria Grazia Vai
20settembreduemila12

martedì 18 settembre 2012

Accompagnandomi le sere di Maria Grazia Vai (Amore)

 
ACCOMPAGNANDOMI LE SERE
 
 
 
Ti abitai la vita, i minuti, gli anni
con la dolcezza del mare in fiore
 
La sondai, facendomi strada
fra meraviglie e macerie,
amandoti gl’inverni
perché dentro la pioggia
ci trovai stelle illuminate
dai grappoli del melograno
 
Quel colore che ti esiste,
resiste e odora già d’eterno
Perché dai suoi riflessi
prende forma ogni silenzio
mentre le cose ci guardano
senza avere memoria del domani
 
Lasciando alla vita
la sola possibilità di vivere
 
E ti abitai la voce, lo sguardo,
e il cuore. Senza saperlo. 
Ogni volta
- che tornando a cercarmi -
ti respiravo dentro il fumo
d’una sigaretta
che non ho mai acceso
 
Inafferrabile come l’aria,
come un raggio d’Agosto
la tua voce ingannò l’inverno
e divenne il bastone che ogni notte
 
mi accompagna a sera.
 
Maria Grazia Vai
18settembreduemila12

sabato 15 settembre 2012

Se c’è strada camminerò - Poesia di Maria Grazia Vai (Introspezione)

 
SE C’É  STRADA CAMMINERÓ
 
 

Il mare che conduce a me
 è troppo lungo
e c’è sempre qualcosa che piove
quando cercando un sogno,
mi sveglio
E piove sempre, dove qualcuno
ha tolto le finestre
Piove solo qui,
negli angoli dei nostri inverni
 
dove la vita passando
  non ci appartiene
Come quei fiori di novembre
che sembra muovano le foglie
soltanto perché piove
e c’è vento
 
Quel fiume che porta a me
cammina frettoloso
e se t’incontra sposta i piedi
 sui sampietrini
di un altro sentiero
Piove troppo e come me
la vita cerca riparo
dietro il silenzio della notte
 
E’ lì, che si nascondono
e come piccole onde, vivono
 anche d’inverno
le mie stelle.
 
 
 
ispirata da “ SO GIA' (Sodade) “  di  Dorota Miśkiewicz e Stefano Bollani
 
Maria Grazia Vai
15settembreduemila12

venerdì 14 settembre 2012

Come lanterne tra la neve di Maria Grazia Vai (Introspezione)

 
COME LANTERNE TRA LA NEVE
 
 
 
 
Certi giorni incidono  le nuvole
e si fanno cicatrici
tra le guance di un dolore.
Caddi come un sogno
disegnando linee oblique
sull’erba mutilata dei miei anni
nuotando, come fossi un poeta
che spera di volare
 
La pioggia come un  discorso
arrivò fino alla soglia di un pensiero
come a bussare controvento
alle rive di un ruscello,
nel mare di uno specchio
e lì a remare come fosse il grande volo
che aspettava il mio ritorno
 
Caddi fuori da un ciliegio
e lì, quel giorno
scoprirono la tenerezza
dei miei deserti d’anima,
nel dopo che giustifica la morte
o semplicemente,
l’inverno fuori stagione
 
Come fossi anch’io, della terra
una qualunque zolla
Tra i contorni sicuri della nebbia
e i rintocchi, tra la neve
di una lanterna spenta.
 
 
Maria Grazia Vai
14settembreduemila12

giovedì 13 settembre 2012

Miraggi di Maria Grazia Vai (Impressioni)

 
 
MIRAGGI
 
 
 
 
La vita sarebbe tornata a cadere
morbida come briciole d’acqua
tra parole di silenzio
 
preziosa come
l’ultimo germoglio di un salice splendente,
come un giorno senza inverni
sulla tavola di chi non ha più fiori, né aria
 
Sapeva già di terra
quella piccola foglia di cielo che univa il fiato
ai sandali
 
Sapeva già di bianco
quella mano che ti stringeva al glicine più
alto
doppiamente stretta
alle caviglie zingare
di un inverno senza patria né bandiera
 
Un accenno di cielo bagnato d’amore
dove tutto mi manca
 
Dove tutto si perde
tra colori di tenerezza senza tempo,
sbiaditi per eccesso d’assenza
e radici
 
La vita è un sasso nello stagno,
e piove dal suolo
miraggio dopo miraggio
per diventare storia.
 
 
 
Maria Grazia Vai
13settembreduemila12
 
sulle note di  Renè Aubry “ Aquarelle “

lunedì 10 settembre 2012

Di te, scrivono i colori di Maria Grazia Vai (Amore)

 
Di te, scrivono i colori
 
 
 
Trovasti la mia solitudine
mentre cercavi stelle marine
in un letto di parole
Ed eri così  affamato di silenzio
che scrivesti di me
 sopra un muro più grande di noi
senza fermarti a misurare
la lunghezza tra uno sbadiglio e la necessità
di sognare
 
Nascevo dai tuoi occhi
ed ero ogni volta
la leggerezza del pianto che si confonde
con la profondità del vento
Di quell’estate che ci precede a sera
sono rimaste le foglie del gelsomino
ad ingiallire
tra le pagliuzze di un nido
 
E l’airone
che incide la sua corsa
dove l’albero fermò la tua malinconia
E tu qui a cercarmi.
Come un’aquila assetata d’amore
hai sondato le giovani porte
del cuore
 
in cerca di quella vela
che miope, non ha più vento
e muore ogni volta
per rinascere  -tra le alghe del tuo canneto-
vascello.
 
Ed eri così  affamato di silenzio
che della pioggia
rimase solo l’odore dell’erba selvatica
da cui germoglia ogni sera
quella preghiera che addormenta le onde
mentre l’altra metà del fiume
divorandoci, attraversa
da radice a radice - ogni foglia.
 
Rimasero i miei colori
a scrivere senza volerlo
d’ogni silenzio la tua voce.
 
 
Maria Grazia Vai