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giovedì 29 novembre 2012

Di Glicine e Luna di Maria Grazia Vai (Amore)

 
DI GLICINE E LUNA
 
 

Ci ritrovammo sulla soglia del risveglio
sussulto di un giorno
addormentato
sul letto degli aironi
 
Le sue ali muovevano le stanze
 e le mie nasse di poesia
col pudore di un silenzio
che placava la tenerezza dei pesci
quasi fossero del vento
l’ora tarda di un sorriso tra i capelli e le carezze
di un ricordo
 
Lo stesso che odorava di sale e miele
e si lasciava imbrigliare
dove ogni conchiglia divenne spazio e sentiero.
Quasi fosse la corda
che il vento sospinge dal cuore al cielo
e dal cielo, al guscio dell’anima
 
per dare voce ad un respiro
che divenne luogo e nodo
di un riflesso
tra le mie stanze
sporche di sabbia e colori
 
Sogni ed eco di un domani
che innamorandoci, si finse l’ultimo
Per poi farsi catturare
dall’abbraccio del tuo sguardo
 
di glicine E luna.
 
Maria Grazia Vai
(dedica)

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