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martedì 13 novembre 2012

Tambureggiante di Maria Grazia Vai (Amore)

 
TAMBUREGGIANTE
 
 
La voce ha lo stesso silenzio
di una maglia di freddo,
di un’ombra che germoglia
tra le foglie di un faggio tornato a farsi pioggia
Acqua che torna nello sguardo
di un abbraccio
e si fa vezzo di vivere
nonostante i passi brevi dell’inverno
 
Eppure il tempo
è un fiume che mi scopre
E tu la foglia che -accadendo, risale la corrente
Lo stelo di un canneto
che inciampa dove la luce fiorisce l’aria
e le sue onde
Il bisogno di cadere
per non dire quanto vento
esiste dietro gli occhi
O quanto pioverai dai teli bianchi della notte
che albeggiando, senza voce
-sta arrivando
 
Mani di nodi spostano le nubi
ogni volta che attraversi le feritoie del cielo
e lì, come rami tra i sogni vivi dell’estate
ci addormentano il petto
e tutto ciò che mancando,
tra la neve si placa
 
Tambureggiando
tra i cedimenti del cuore, rinasce.
 
 
Maria Grazia Vai
13novembreduemila12

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