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martedì 31 dicembre 2013

Il silenzio delle conchiglie (la prima neve d’agosto)

 
 

 
 
IL SILENZIO DELLE CONCHIGLIE (LA PRIMA NEVE D’AGOSTO)
 
 
Le zagare avrebbero piovuto la neve
E i fiordalisi imbiancato i colori
ai primi passi di novembre.
 
Lasciasti una carezza sul comò di mamma
E lei -una moneta di gianduia- a sorreggere
l’albero del pruno
 
Senza rumore, guardasti la tua terra allontanarsi
come il fiume si fa distante dalle chiatte
 
Nel disordine delle parole
trovarono rifugio tutte le assenze
la polvere, la pienezza della mancanza
e la fragilità di un tempo ancora verde
 
Sempre verde, come adesso, come un ramo di dolore
Come d’agosto le lampare tra le stelle di natale
quando piove, e tu sei l’aria che dipinge il mio silenzio
e lei, la foglia di ginestra che fiorisce
bianca
 
-Tra la memoria e la ragione, selvatica tra le conchiglie e i tuoi papaveri.-
Senza tempo.
 
Maria Grazia Vai
l’ultimo giorno di dicembre 2013
 
 
ispirata da «CARLO CORDUA "Senza titolo" 2004, pastello su tela»
sulle note di Hiatus “ Call  Off  Your Storm ”

lunedì 30 dicembre 2013

INTANTO CHE

 
 
INTANTIO CHE
 
 
di Maria Grazia Vai & Paolo Amoruso
 poesia tratta dalla Silloge
ALDEBARAN
Rupe Mutevole Editore
 
http://www.rupemutevoleedizioni.com/letteratura/novita/aldebaran.html


Voce narrante Gianluca Regondi
Regia e montaggio video Maria Grazia Vai
sulle note di " Walk" Ludovido Einaudi
Photo by NotBlac


sabato 28 dicembre 2013

Di nastri (e tulipani rosa)

 
 

 
E poi la Senna,
un cinguettar di foglie
E la tua mano
a trapassarmi la malinconia.
Dicevi della pioggia
ed era inverno.
Cantavi la mia forma
ed era il tempo
 
Un verso di Battisti mi serrava gli occhi
e ancora mi ricorda
quello ch’eravamo
 
Un verso senza suoni
con me dentro
e tu al suo centro
 
Assonanze bislacche
nella fragilità del vento
Nell’attesa di noi
 
Ancora. E sempre...
 
 
 
 Maria  Grazia Vai
28dicembreduemila13
 

domenica 22 dicembre 2013

A DIPINGERMI LE ALI


 
 

 
A DIPINGERMI LE ALI
 
Furono sguardi accesi dentro un lume
di solo desiderio. Le cercai -ovunque
la luce si fermava a disegnare echi
distratti e senza voce.
 
Le tue mani, scoprirono d’ogni sogno
il penultimo verbo caduto tra il pensiero
più timido e la segreta prepotenza delle
rose. E mi trovarono dentro un giorno distratto
e coperto di solo impalpabile amore.
 
Confondendoti. Riversandomi come un fiore
straniero tra i rovi celesti delle tue palpebre
d’acqua. E nel risalirti la scorza del dire,
scrivendoti, mi appartenne. Come un solco
d’ambrosia tra i fiori e la brace di un sogno
che pur d’essere colto, ci scavò fin dentro le vene
 
Come l’ultimo battito appeso alle dita celesti
delle parole. Quelle insonni, nascoste sotto le
braci essiccate del cielo. Dove incendia -e non
brucia- l’idioma delle tue, dentro le mie terre
 
nel mentre ti guardo, e mi dipingo d’Amore tutti
gli occhi, e le ali.
 
Maria Grazia Vai
 

 
voce narrante Franco Picchini
sulle note di " ALONE IN THE DARK "Vadim Kiselev
regia e montaggio video Maria Grazia Vai

venerdì 20 dicembre 2013

A ricordarmi chi sei

 
 


A RICORDARMI CHI SEI
 
 
Di un rumore sei l’ascolto
che sveglia la notte e il sangue
L’unico verbo che inchioda
l’argento
alle parole del legno
 
Il freddo che alimenta l’acqua
e il mio respiro
bruciando, silenzioso
tra le costole e la fronte
d’altri occhi
 
Sei la profondità di un giorno
che irrompe
-tra le rotaie in fiamme-
d’una candela senza ossa
e spine
 
E mi porta -di nascosto
la forma impalpabile
del tuo nome.
 
Quel fiato senza sosta che dona alle mie notti
l’insonne veste della tua lingua
 
vestita d’ira e
violento -dolcissimo miele

 

 

Maria Grazia Vai
20dicembreduemila13
 
 
sulle note di " Oh Love " Ane Brun   

martedì 17 dicembre 2013

Notturni e silenzi

 
NOTTURNI E SILENZI

 
 


 
Percepirti fin dove sfiora l’erica
Fin oltre l’immobile dire
delle tue braccia di pietra e
tempesta
 
Nelle mani senza tempo
dove alterno la verità dei fiati
alla mancanza della tua pelle
 
in luoghi che fluiscono
come le voci dell’inverno
sul petto delle mie preghiere
 
Di quel colore che arranca
fino a riemergere
indelebile
dai notturni della tua bocca
di cera
 
dove ti aspetta l’ultimo grido
prima di sciogliersi in neve
Sanguinando
 
pronto a chiamarti -di pioggia e
silenzio-
per nome

 

 
 
Maria Grazia Vai

 

mercoledì 4 dicembre 2013

ALDEBARAN INCONTRA LE PAROLE DI ALDO COLONNELLO



ALDEBARAN INCONTRA ALDO COLONNELLO
 Pier Paolo Pasolini, già negli anni 70 rilevava l'inconsumabiltà della Poesia.
  Da  poeta coglieva  l'avanzata  implacabile di un nuovo potere  che non vedeva
  nella sua essenza intrinseca ma ne percepiva la funzione antiumanistica e, in
  ultima analisi, disgregante per il fondamento etico.
  La categoria finale, la tecnica, che sintetizza gli avanzamenti storici precedenti
  pare  non  prevedere più le due forme  di pensiero che si avvicinano all'inespri-
  mibile, che camminano sul crinale dell'assoluto e della ricerca della Verità, che
  sono appunto la Filosofia e la Poesia.
.....
  Nelle anse  dell'apparato  tecnico-scientifico  un  magma ribollente si oppone a
  questo appiattimento culturale e rivendica uno spazio creativo che nulla può e
  potrà sedare; qui sedimenta il bisogno di Poesia, un bisogno inesausto e atem-
  porale, che alimenta  il  sentimento e la passione e sana, consolando, le ferite 
  inferte da un Divenire spiazzante e alienante.
....
  La cara, grande Poetessa Alda Merini, per la quale mi sono battuto con molti
  altri affinché Le venisse riconosciuto il Nobel, diceva: "Scendete dalla spalle dei   
  Poeti, siamo stanchi di indicare la strada".
  Alda non giudicava,come Pasolini,che vita e poesia fossero divenute antitetiche,
  ma come il grande poeta bolognese, continuava a creare, certa di una recondita,
  occultata necessità dell'uomo contemporaneo di attingere ad essa per riceverne
  consolazione e lenimento.
....
  ......
  Credo che  il  mio  amico  Andrea  Salvatici  abbia  colto  nel segno: la  qualità
  precoce di Paolo Amoruso balza all'occhio, rara  è la sua  capacità di cogliere
  nella parola,nella sua doppia funzione convenzionale e neoplatonica, la carica
  evocativa che esplora i sentimenti e l'inespresso.
 ....
  La più vissuta maturità di Maria Grazia Vai fa pensare,da subito,ad interrotto   anelito, delicata carezza al Mistero impenetrabile che fascia la nostra condizione 
  con Amore e Dolore avvicendati.
...
  Dall'incontro fra questi due Poeti rinasce "Aldebaran", non più unicamente stella  
  fra le infinite stelle della galassia, ma  gioiosa epifania della Parola, sentimenti
  scanditi  con  margini inespressi, interpretazione  sublime e  leggera di ciò che
  pare inafferrabile.
  ...
  La Poesia, quando è vera e compiuta, ci sostiene nel cammino della vita; Paolo
  Amoruso e Maria Grazia Vai ci indicano, donandoci "Aldebaran ", la stella che
  illuminala nostra affaticata interiorità.
..........
.......


    Aldo Colonnello

Keeper Of My Breath di Maria Grazia Vai (Amore)




Keeper Of My Breath
 
Scegliesti la forma disubbidiente
di un giorno che sboccia
tra le panchine assolate di novembre
 
Foglia di antichi cespugli
che piovono di nascosto
e cantano la primavera
già dai filari del primo bacio nei chioschi
innevati d’agosto
L’acqua in un sussurro,
bevuta dove inizia
-tra le radici e una carezza-
la prigionia della mancanza
in questo essermi
grappolo e calice
di una stagione senza vendemmia
 
Guardiano del mio respiro
 
E luce
di una bugia che innamorandomi
ti perdona.
Traducendo l’inverno dei fogli
con noi -acquavite, e bianco tepore
nel suo dentro-
 
 
Maria Grazia Vai
 

sabato 30 novembre 2013

VIOLA DI PENSIERO

 
 
 
VIOLA DI PENSIERO
 
Scompari dalla terra
ed io con te
mi sciolgo nella pioggia
di queste brulle foglie
-e tu con me-
  a stendere la vita
come ti fossi accanto.
 
Carezze d’aria.
Quel poter piangere
la tua malinconia
giocando tra le vigne
e il cielo
 
lo stesso che ci sembrava
un areoplano
e il vento ci aspettava
dietro i voli di quest’altalena

lo stesso che piangeva
la libertà di crescere
dentro lo sconfinato
fiato di novembre
 
dietro filari di lampioni
e viole
che un tempo furono le tue
nel mio pensiero.
 
 
Maria Grazia Vai
…mentre il silenzio della neve, -cade-