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martedì 22 ottobre 2013

Dove si attarda il cielo di Maria Grazia Vai (Amore)

 
DOVE SI ATTARDA IL CIELO
 
 
Ora che il tempo non indossa più
maglie troppo strette,
e ci resta il fiato di altre direzioni
tratteggiami tra le fibre del tuo fiato,
 
perché io possa raggiungere
lo sguardo della tua ferita più grande
Laddove il pozzo è ancora troppo profondo
per risalire, ed io sarò la tua scala di sorrisi
 
(o la luce di un giorno senza vento)
 
Tienimi stretto alle tue mura di cinta,
dove i salici piangenti
hanno riso per millenni fra le tue carezze
ora che il giorno tarda a ricomporsi
e ancora non c’è vento
 
e la luce, ha l’odore di qualcosa
che sboccia -senza ferirsi, tra le spine di una rosa
Lì, dove mi porti ad assaggiare l’aria dei tuoi occhi,
sulle spalle addormentate, come un fiore ancora acerbo
lì, nel tuo nido di fiato e capelli
 
(dove sanguina la bocca di una zolla)
 
 
PaoloAmoruso&MariaGraziaVai

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