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mercoledì 27 novembre 2013

C’è sempre il blu


 
 
 
 
C’É SEMPRE IL BLU
 
E ancora torno a dissipare sguardi
fra i miei giovani passi e le tue ore
Dove l’acqua dei giochi si perde
tra le mani che respingendomi, ti  attraversano
E come saliva sugli occhi del domani -ci consuma
 
T’avrei guardato in questo buio d’oltre
Come fa la pioggia con le ombre
e freme tra la fodera di un abito che maledice
l’alba e i suoi contorni.
 
T’avrei guardato come l’inverno fa coi
torsoli di mela, quando rimane soltanto la fiamma
E i legni –senza chiodi – gemono la neve
del mattino
 
C’è ancora il blu
 
C’è sempre tanto da vedere in queste mani strette ai polsi
del tuo letto di mimose
pur di tenerti appesa ai chiodi d’una parete senza viole
e ritrovarti fra gli occhi di cera
di queste labbra che piangono
 
e con le mani -cantandoti la vita- muoiono.
 

Maria Grazia Vai

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