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domenica 26 aprile 2015

COSI’ PERDUTAMENTE LIEVE

 
 
Venni a schiarirti il cielo.
Bagnando tutto intorno
fino all’ultimo lascito d’acqua
dove poter cadere
Portavo neve fresca ai piedi
ed erano conchiglie -le mie mani
venute a domandarti un bacio
per volare

Così, pioveva il mare la sua voce
A tratti il blu, alle volte quieta

E più di così neppure il vento
seppe sgolare le sue note. Là,
dove sciolte le braccia e le stelle
non rimase che un telo
di gusci e di sillabe vuote
impigliate così -e perdutamente,
poco prima del silenzio,
al becco di un gabbiano. Ferme

In attesa della luna le tue. Le mie,
del passo lieve dell’aurora.
 
 

Maria Grazia Vai
25aprileduemila15


sulle note di “ Again“ Archive
 
 

 

sabato 18 aprile 2015

STERRATA

 
 
 
 
STERRATA

 
 
E penso che l’amore sia
questo che scrivo
 
Un infarto di polvere
...e vento
E tu il confine
tra un bacio e la bocca
Nemmeno un lume
potrebbe disegnarmi
-nel mezzo, le radici
 
Ogni volta mi resti
abbracciato
come l’alba alle pietre
 
Come orizzonte
-mare,
alle vene.
 
 
 
Maria Grazia Vai
18aprileduemila15
 

 
 

domenica 5 aprile 2015

ESTASI E MAREE

 
 



ESTASI E MAREE
 
Volevi il mio corpo, ti regalai
l’attesa della pioggia
Ancora non sapevi
del silenzio dei miei ori
tra il canneto
E dei lunghi capelli stesi
al sole
tra le nasse e le
preghiere del mattino.
Volevi la mia forma
tra le vesti di un pensiero
e senza mani, attraversarmi
l’ombra
Ancora non sapevi
quanto il vento può
zittire le fontane
o accendere il brusio
delle cicale
Mi volevi
ma ti negai le sillabe
di un bacio
Volevo averti ai
limiti delle parole
Essere zolla d’ogni
tuo miraggio
e farmi tana alle tue
allodole
d’amore

Volevi le mie ali e ti
lasciai (andare)

senza parlare, senza mai
lasciarti le mani.

  

Maria Grazia Vai
5aprileduemila15

 
….come quando il mare dorme (ancora) e
tu sei l’onda silenziosa
che mi attraversa (accanto)…



sabato 4 aprile 2015

INTARSI

 
 

 
 
 
 …è il vento
E mi parla accanto,
nei ceppi di un respiro che sfuma in neve
lasciando
impalpabili
solchi di luce
Lo lascio
schiarirmi dentro,
nei rivoli di poche stanze rimaste ancora accese
disfacendo e
componendo versi
che a malapena
in silenzio, distinguo
In quel punto,
in aperto mare
sfiorandomi una sola volta
Come nel pugno aperto a vela
Come di un passo
che
m’accompagna
-sottovoce- la voce al cuore…d’una
poesia


 

Maria Grazia Vai
4aprileduemila15