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venerdì 29 maggio 2015

INTARSI

 
 
 



INTARSI
 …è il vento. E mi parla accanto,
nei ceppi di un respiro che sfuma in neve
lasciando impalpabili solchi di luce
Lo lascio schiarirmi dentro, nei rivoli
di poche stanze rimaste ancora accese
disfacendo e componendo versi
che a malapena in silenzio, distinguo
In quel punto, in aperto mare
sfiorandomi una sola volta
Come nel pugno aperto a vela
Come di un passo che m’accompagna -sottovoce-
la voce al cuore…d’una poesia
 
© Maria Grazia Vai

COME LE BIANCHE SPIGHE

 
 
 


COME LE BIANCHE SPIGHE
 
 
 Tutto è silenzio.
E' così da giorni
Lo sguardo nascosto
da ciocche di vento
raccoglie,
come un ventre materno,
gli ultimi bagliori di vita
 Dietro i legni
d'una finestra spenta
solo il levarsi del tempo
risuona
anche da fermo
Echeggiando,
tra smarrimento
e accettazione
 Imbiancando le spighe
dei rumori
del mosto.
 
© Maria Grazia Vai

E TU D’ESTATE

 
 
 

E TU D’ESTATE

 
 E qui, con me l’inverno
senza più strade che sempre più
lasciano il posto
al sollevarsi della pioggia
come di un soffio
l’áncora che salpa
dalle rocce acquatiche
del mio profondo
cielo
emerso tra le tante orme
di una malinconia che sempre più
si fa respiro
 
Allontanandoti...

 

© Maria Grazia Vai


CRISALIDE

 
 
 
 
 

         CRISALIDE


Riemersi dall’ultimo fiato di pelle.

Divenni la quinta ora del giorno

e il cuore divenne un lago

     di sassi e tramonti.

                                                                   Piovendo. Sull’ultimo strato

                                                                                                     d’agosto.


 
 
                                                      © Maria Grazia Vai


COSI’ PERDUTAMENTE LIEVE

 
 
 


COSI’ PERDUTAMENTE LIEVE
 
 Venni a schiarirti il cielo.
 Bagnando tutto intorno
 fino all’ultimo lascito d’acqua
 dove poter cadere
 Portavo neve fresca ai piedi
 ed erano conchiglie -le mie mani
 venute a domandarti un bacio
 per volare...
 
© Maria Grazia Vai

IN LIBERTA’ DI VENTO

 
 
 

IN LIBERTA’ DI VENTO
Siamo stati lontani
anche senza conoscere la rotta
o i suoi marciapiedi
Siamo stati del mare
l’eterna distanza tra i riflessi delle lampare e le pietre,
l’onda che torna dai campi alla luna
Lontani,
come solo le navi -o il silenzio-
sanno sbiadire dalle grondaie
a primavera
 Figli dei pesci
innamorati delle scie dei gabbiani
allenati a scomparire
allo sbocciare dei primi lampioni
Lontani e dentro
Come la terra che un giorno
si arrese a te
 Quel fiore di ibisco e madreperla
mai troppo legato stretto
agli oceani del tuo
navigarmi -in libertà di vento,
 il destino.
 
© Maria Grazia Vai
«ispirata da “Naviganti“ di Ivano Fossati»

NEL CHIUSO DEI PUGNI

 
 


NEL CHIUSO DEI PUGNI
 
Rimane il bianco acceso
di un bozzolo di neve
e un fiore
lungo l’argine
che mi conduce a casa
Un ricordo
appeso fuori
mentre casca la neve
e con te
sui prati, il silenzio della sera
-E, nel pugno dell’inverno-
appena visibile,
il suono
di altre poesie
 
 © Maria Grazia Vai

A MEMORIA

 
 
 


A MEMORIA

Hanno gli occhi delle foglie, i tuoi gesti.
Cercano in me la timidezza del maglione
che ti scopre. E la quiete di un sorriso
su cui torno a rimboccarti la distanza
…e ad incresparti il fiato
In quel tornare a fenderti le labbra e l’orizzonte.
E accenderti la solitudine che mi disegna i fianchi.
Al buio. Come solo tu conosci. A memoria.
 
© Maria Grazia Vai

domenica 10 maggio 2015

PER LE STRADE

 
 

 
 
Di cielo in cielo
anche la pioggia si fa attesa
e il sole -una finestra chiusa
che solo tu puoi rammendare-
 
Quel livido premuto adagio
sull’uscio smagrito
dell’ultimo abbraccio
sfattosi a terra
tra i petali bianchi di Ferragosto
 
è lì, che ripiego la voce
e ti guardo
spegnere piano
tra le coperte, la primavera
 
 
Di pensiero in pensiero si fa primavera. E' da laggiù che mi arriva il tuo sorriso.
E sa di nostalgia -la tua carezza, mamma
 
Maria Grazia Vai
10maggioduemila15

venerdì 1 maggio 2015

Lorenzo Maria Bottari " DENTRO LE QUINTE " Tributo a Alda Merini


Dentro le  Quinte
 
Lorenzo Maria

BOTTARI

 Tributo a Alda Merini



Casa delle Arti  Spazio Alda Merini
Via Magolfa  32 Milano

 
Mostra pittorica su tela, ceramica, vetro , legno, grafiche, carta a mano
Opere 2000 - 2015
dal 24 aprile al 10 maggio 2015

 

L’ inaugurazione si è svolta il 24 aprile  
presenti l’artista
Lorenzo Maria Bottari
 
 
 
Lettura testi a cura di
Aldo Colonnello  e Antonio Miredi


 
 
 
  
 
 
 
 
 
 Rading poetico a cura di Maria Cutugno
 
 
Intrattenimento musicale
Debora (DebbieDeb) Bottari
 
 
alla serata di presentazione
hanno partecipato il fratello della poetessa
Ezio Merini
 
 
 
 

e tra i presenti, i poeti suoi grandi ammiratori
Maria Grazia Vai, Gianluca Regondi,
 Manola Gini e Nunzio Buono

 
  


     

     




 

 
 
 
 
 
 
 
  
Dentro le  Quinte

AMORE PER LA VITA “
 testo di Maria Grazia Vai
La Vita è una tela che ci disegna prima ancora i nostri passi conoscano la luce. Quando questo accade, lei ci passa i colori, lasciandoci tra le mani del “tempo” il compito di continuare a riempire ciò che “oggi” è bianco e che “domani” lo sarà di nuovo. E quello che ci rende speciali è il coraggio di desiderare ogni giorno una nuova tinta, e raccontarla.
La bellezza di tutto ciò sta nel fatto che quel disegno è la nostra anima, e che mentre noi cresciamo o “camminiamo” ci somiglia sempre di più.
E’ proprio questa la preziosità del messaggio che Lorenzo Maria Bottari ci trasmette; il desiderio e la volontà di raccontarsi, darsi agli altri, nella consapevolezza che “l’uomo è solo” proprio perché, nel bene e nel male è lui che decide. Ed è questo stesso messaggio che diventa potenza poetica; quella stessa generata da un’altra ancor più grande, quella dell’Artista, che non solo descrive in ogni suo particolare quella “solitudine” ma la traduce voce - viva in ogni nostro momento - come il sangue che ci scorre nelle vene, donandola al “mondo” nella sua magnificenza d’essere la più grande Opera.
L’eccezionale singolarità di Lorenzo Maria Bottari è che evidenzia questo percorso che ci accomuna tutti, aggiungendo un altro importante motivo alla nostra necessità di “guardare”. Si tratta delle Parole. In questo valoroso caso le sue, attraverso le quali ci narra quella che è la sua Tela da quando i suoi passi hanno conosciuto e cominciato ad inseguire la luce. E lo fa proprio come se stesse dipingendo, facendoci dono dei suoi colori, profumi, sapori, rumori, invitandoci ad indossare la sua Musica; lo sguardo della sua vita, quello della tenerezza che solo l’infanzia può permetterci di conoscere, quello “bello” e “incosciente” dell’adolescenza, fino a quello di chi cresce, proseguendo la sua maratona, nel negativo e nel positivo.
Ecco quindi spiegata la necessità dell’autore nel dare un corpo ai luoghi conosciuti, ai viaggi, e a tutto ciò che ha vissuto attraversandoli. E a tutto ciò che della messe raccolta è diventato “amore per la vita”.

Dentro le  Quinte
della vita oltre la tela
 Ritratti e quadretti poetici
 
“ Inno all’Amore “ 2012, olio su tela 70x70
 
 
copertina della mia silloge
 ALDEBAN

Ed io, che scrivo da pittore, posso dare forma e
concretezza a tutte quelle invisibili parole
sfiorando di pennellate e solchi tutte
quante le materie che a me sono congeniali.

Lorenzo Maria Bottari