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domenica 26 giugno 2016

NINNA NANNA


  

NINNA NANNA

C’è uno lembo sottile di malinconia
che cresce a dismisura lungo i
fianchi della parola
E silenzioso s’inabissa
e mi riveste della sua schiumosa essenza
 
Da quale profondità saprò -mai
allontanare quel nero pallore
che fluttuava nervoso tra i rovi e
le vene dell’ultimo fiato
 
Come potrò allontanarmi dalla sua lingua spezzata
prima che rauco
si faccia l’addio più poetico
e dolce?
 
L’ inverno che mi colora chi occhi
si fa rumore greve
e stinge la riva di un sogno
disseminando i petali
di una vecchia canzone d’amore
 
l’ultima concessa da quel flebile
sole
che illuminava le croci
sul muro
 
tra un andirivieni di pianti -e gladioli
che adesso, si fa memoria
Oltre le ciglia di un giorno -che morendo
ci serra l’ombra
 
e  -p i a n o, si allontana…

 
maria grazia vai
26giugnoduemila16

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