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sabato 31 marzo 2018

photopoesis




C’è più silenzio che parole sulle margherite...

Maria Grazia Vai

mai più senza questo libro...


MIA LUNA

poesie di Maria Grazia Vai
in copertina un dipinto di Carlo Cordua
prefazione di Aldo Colonnello
Edizioni Accademia Barbanera



spedizione gratuita con dedica personalizzata dell'autrice
info e acquisti: immagineart@libero.it

mai più senza questo libro...

venerdì 30 marzo 2018

NEL GIORNO CHE ASSOTTIGLIA



C’è più silenzio che parole sulle margherite
La terra si piega alla pioggia che crolla
e ci unisce all’asfalto, come il fischio del treno
che fugge verso lo stesso orizzonte viaggio
Nel giorno che schiara -ma non è luce
se non tra le zolle bagnate di sale,
che incalza tra il cielo e l’imbrunire
e a nostra insaputa vacilla e si flette
come l’ombra di un volo sul muro
Che sempre più si allontana
E ci assottiglia i sogni. Tutti

~ · ~

Maria Grazia Vai
30marzoduemila18

~ · ~

« Alle cose che non torneranno più. Le persone no; quelle restano...anche quando se ne vanno. Dedicata alle donne, colleghe e amiche. Ciò che il cuore sa riconoscere nessuna mano può e potrà cancellare »



~ · ~

sulle note di Ed Sheeran “Perfec”


mercoledì 21 marzo 2018

UN BUIO DI FINESTRA


poesia e video di Maria Grazia Vai
voce narrante Gianluca Regondi, poeta
sulle note di FIX YOU – Coldplay
piano version di Andrea Gherardi








Acqua e poi di nuovo il sibilo del vento
Lo sento scivolare sopra i tetti,
dentro i sandali e le rughe
per poi cadere sopra le rotaie
di un viaggio abbandonato
E’ questo andare di nebbia e foglie
quel tintinnio di voce
che arriva a sbiadire gli occhi
e stingermi il silenzio
E’ la tua mano che non vedo
o che non vuole entrare
e resta fuori, senza dire niente
E’ il buio che ritorna
ad incensare le finestre e il bosco
questo annaspare di parole
su cui scivola, senza cadere
l’urlo feroce della notte
Quel nero
che mi gronda la bocca
ma non mi ascolta
Che alberga le mie stanze
E che non vuole
andare via.


Maria Grazia Vai


sabato 17 marzo 2018

ITINERARI


Le tue onde infiammano la sete e la sua bocca.
Vanno di terra in cielo, di pioggia in rumore
con le stesse tonalità del vento che sboccia nei prati
così, come in petto

Dai boschi fino al mare e intorno alle rocce di sempre.
Lì, ritrovano il verso e dell’acqua il colore
come un fiato di glicine rosa che sgocciola i vetri
così, come la luna in seno

Nel più lieve dei passi che spingi. E qui, germogliando vanno,
come foglie inzuppate di luce
tra le falde e l’orizzonte dei miei rovi d’amore
così, l’assedio e il suo calore

Qui, nell’ombra liquefatta -e cheta del tuo cielo.
Ora che l’universo espande la sua voce
e tu, sei l’alba che si attarda alle persiane
del mio mare

nella magnificenza di un giorno
che sgorga tra le mani,
chiuse a conchiglia
Senza lasciare impronta….



˜ ˙ ˜


maria grazia vai
17marzoduemila18
ispirata dal dipinto di Sergio Riviera
sulle note di Alexander Tarasov “ In my heart “



INVITO : LA COULEUR D'UN POEME 3° EDIZIONE


Amici poeti, poetesse e pittori

siete tutti invitati a partecipare al
Premio Nazionale d'Arte
LA COULEUR D'UN POEME
per Poesia, Vernacolo, Haiku e Pittura


Premi:
 in denaro, pubblicazioni gratuite per la sezione poesia e haiku,
opera pittorica vincitrice in copertina d'antologia, targhe, menzioni
al merito e all'onore per i primi 10 classificati di ogni sezione,
motivazione e critica artistica

Premio alla carriera artistica

Pubblicazione antologia d'arte, il cui ricavato derivato dalle vendite
verrà destinato, nella misura del 50%, a sostegno del progetto
“Il Kenya vissuto tra sorrisi, umiltà e umanità“
Obiettivo: avanzamento lavori della struttura adibita ad Orfanotrofio 
presso il villaggio UKUNDA situato a circa 25 km a sud di Mombasa, 
al confine con la Tanzania, nella città di Diani Beach. 

Il villaggio è evidenziato dal puntino rosso che potete osservare 
nel dipinto di Rosy Pozzi, referente e madrina del progetto, 
qui riprodotto su gentile concessione.



QUI, il link per consultare e scaricare il bando della 3* edizione


maria grazia vai

to be continued... 

venerdì 16 marzo 2018

NUOVE LUNE





NUOVE LUNE

C’è un’onda che ritorna a riva
e un laccio che s’impiglia tra le dita.
Quell’esserci l’una
di fronte all’altra
quando la pioggia
prende ogni tua forma
e il vento d’Agosto
si sfalda nell’aria
Quel suono che si fa
turbinio d’orchestra
di un Amore che imprime
e leviga ogni passo
E a filo di ventre
-in un assolo di lune,
mi ricopre di neve gli orizzonti.

Tutti.

  
maria grazia vai
16marzoduemila18

OBLIVION photoArt


tratta dalla silloge
" OBLIVION, il rumore dell’acqua "
.
BookSprint Edizioni
info e acquisti:
 .


photoArt by Maria Grazia Vai
 

photoArt COME IL MARE

tratta dalla raccolta
“ COME IL MARE TRA I CAPELLI “

(di prossima pubblicazione)


photoArt by Maria Grazia Vai

photoArt OBLIVION



tratta dalla silloge
" OBLIVION, il rumore dell’acqua "

BookSprint Edizioni
info e acquisti:




photoArt by Maria Grazia Vai

domenica 11 marzo 2018

domenica 4 marzo 2018

LA COULEUR D'UN POEME Cerimonia di premiazione della 2° edizione




L'arte poetica si veste da sera in un pomeriggio di fine estate per l'evento di ImmagineArte 
che vede un'attesa premiazione
La Couleur d'un Poème
evento organizzato da ImmagineArte è lieta di raccontarvi la
Cerimonia di Premiazione
che si è svolta
sabato 23 settembre alle ore 16,00
presso
Galleria d’Arte Casa Museo SPAZIO TADINI
Via Niccolò Jommelli, 24 MILANO



La location che ospita la cerimonia di premiazione è tra le case museali milanesi all'interno del circuito Storiemilanesi in quanto parte dei suoi spazi erano lo studio del pittore e scrittore milanese Emilio Tadini. E' attivo dal 2008 come associazione culturale ed è tra i più vivaci nel panorama milanese. Lo spazio si articola su due livelli ed è costituito da 6 sale. Sono circa 450 mq di cui un ampio salone con lucernaio che contiene fino a 80 posti. E' vicino a Piazzale Loreto zona Nord Est di Milano a pochi minuti da Corso Buenos Aires e dal centro




Intrattenimento musicale:
miniconcerto a cura del pianista
LUCA PINA


Intervento canoro a cura della dolcissima
GIULIA PETTINEO


Comitato d'onore

i poeti (giurati della Sezione Letteraria):
GIANLUCA REGONDI
NUNZIO BUONO
GIUSEPPE GUIDOLIN
EUFEMIA GRIFFO
LIA GRASSI
DAVIDE BENINCASA


Comitato di accoglienza
la poetessa (Presidente del Premio):
MARIA GRAZIA VAI
 


 

Durante la cerimonia è stata presentata l’Antologia Artistica


INCHIOSTRI D'AMORE
che racchiude le opere più belle pervenute al concorso il cui ricavato è stato devoluto alla FONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUS per l'Ospedale Saint Damien, il più grande pediatrico dei Caraibi e centro di riferimento per tutta l’isola


La nostra bellissima antologia che racchiude le opere più belle pervenute alla 2° edizione del Premio Nazionale d'Arte

" LA COULEUR D'UN POEME "

Edizioni Accademia Barbanera
A cura di Maria Grazia Vai
L'opera è introdotta da un bellissimo articolo di Melina Scalise e dal dipinto "La camera da letto di Emilio Tadini " su gentile concessione degli eredi, 
che ringrazio.



 
 


 



        


































            











 

         



 
** I VINCITORI **

Sezione HAIKU
su un totale di 386 HAIKU pervenuti al concorso



1° ASSOLUTO
DORIS PASCOLO 
 
  

fiore di pesco-
gira le spalle nude
al freddo inverno




2° CLASSIFICATO
ROBERTO TIMO



spiaggia deserta -
solo nelle conchiglie
l’eco d’estate



 

3° CLASSIFICATO
ELISA ALLO



spiaggia deserta -
sull'altalena oscilla
solo la neve



4° classificata ex aequo MENZIONE D’ONORE
NAZARENA RAMPINI


Cadono foglie
ognuna ha un suono
adagiandosi



4° classificata ex aequo MENZIONE D’ONORE 
MARIA LAURA VALENTE



lungo i filari
riflessa in ogni acino
la luna piena



5° classificata MENZIONE D’ONORE
PAOLA MENEGHIN


a piedi nudi
fioriscono ricordi
tra i fili d’erba






6° classificata MENZIONE DI MERITO
MARINA BELLINI



mare in burrasca-
un granchio si nasconde
sotto lo scoglio



7° classificato MENZIONE DI MERITO
PASQUALE ASPREA



Sole flebile -
fiori di rosmarino
fuori al balcone



 
8° classificato MENZIONE DI MERITO
LIDA DE POLZER



Giorno di vento
remano lungo il fiume
ombre di pioppi



9° CLASSIFICATO MENZIONE DI MERITO 
MARIA LUISA BANDIERA





un cielo sgombro
mostra rossi bagliori-
rondini in volo


10° classificato MENZIONE DI MERITO
MARA ZILIO




pesa la neve
come pesano gli anni
su spalle stanche





" Premio speciale Presidenza del Premio "
assegnato all'autore
MATTEO TRIPEPI




MILANO

Sto venendo a Milano
Per sentirmi dentro di te
Per poterti sfiorare
Per camminare tra le tue paure

Sto venendo a Milano
Senza un perché
Perché sei superiore
Per un sano meccanismo del mio cuore

Sto venendo a Milano
Per vederti per caso
Da sola
Correre a prendere il tram
Perderlo

E io lì
Spuntare dietro il vagone arancione
Con le braccia aperte
E tu lì
Spuntare dietro il vagone arancione
Con un sorriso gioioso e stupito
Corrermi incontro
E abbracciar con la mano il mio dito.







sezione VERNACOLO

" Memorial Antonio Regondi "
opere classificatesi su un totale di 73 liriche pervenute



1° ASSOLUTO
FABRIZIO BREGOLI

(in premio assegno di € 100,00 offerto dalla Famiglia Regondi)
 


TÈRÃ RAÌS E SÈNER

Tèrã òs e bròche, tèrã smargàj e stròpe
Tèrã óngiã a óngiã, sfrànzã a sfrànzã
Tèrã dürã de giàs, tèrã zà ödã al pàs
Tèrã föc e àrzen, tèrã raìs e sèner

De té disaró l’ensòme lesér
tra le àlbere, dei nìgoj grìs de róndene,
el nàser silensiùs de le semènse
scampàde a j-öcc ingórcc de le tupìne,
le céze a brìze, róse de quadrèj
coi cadenàss zà rözen ai cancèj,
le capèle d’umbrìã de le piòpe
enzönöciàde tra bràs nücc de fòje,
le nòcc striàde de siète e bènole
d’arzènt smaltàt sö le schéne dei pès
de rözàde d’ór sö le talamóre

Tèrã ràs.cc e crùs, tèrã fiùr e urtìgã
Tèrã sènsã ùs, tèrã gramégnã e spìgã
Tèrã mà de prédã, tèrã sguànze de néf
Tèrã spisigòt de vènt, terã a fìl de réf

Terã fòsã e cünã, terã lensöl de négher
sö l’öltem spècc de lünã terã raìs e sèner.





2° CLASSIFICATO
EMILIA FRAGOMENI




DUCI PROFUMI

U cori ‘ndavi aliti fragili e trmuri
chi sfujunu ‘o misteru du penzeru.
U rumuru chi ‘u scote non è ‘u cantu
du jornu chi s’astuta, ma l’addiu
di mumenti chi si sciogljunu
Ìnta passaggi ‘i ventu e ‘i buferi.
Si sciogljunu speranzi e turbamenti
nta nu presenti chi metti ‘nzemi
u tuttu e ‘u nenti.
Affundanu ‘nt’a l’ura, nto specchjiu
Silenziusu du tempu.
Jeu vivia l’incantu di sonni mei
comu sillabi scanditi ‘nto silenziu
comu gocci tornati pemmu ‘u dissetanu,
perdute ‘nta buchi ‘i pertusi segreti.
Nu profumu ‘i zagara veni fora
da ‘u lagu da menti,
zampilla tra limuni e gersomini,
supra ‘a nuvoli fermi, sbucati
tra penzeri chi valanu.
Sentu vicina ‘a luci di stigli
e avvertu ‘nfiniti ‘i silenzi,
apruti oltri ‘i murmurii, oltri ‘i rispiri.
Cogljiu allura ‘i penzeri duci,
abbandonati supa ‘a riva du jumi meu
e attraccu l’anima a sentimenti novi,
chi parranu ‘i fidi e ‘i speranza.



      
3° CLASSIFICATO
VANNI GIOVANARDI


L’E’ AL MÉ SANGUV
 
L’è al mé sanguv
ca vé szò da luntan, da la fümana
el riva fin in pet al fiadàr sütil
dli piupeeri,
l’è al mè star sintà chè,
strach in sal sbarlumar dli raisz,
smort in sli sabii pistadi
dai sturlu, gnu a bcar pröm dla lusz.
L’è al mé cör
specià in dal supiar dli rubinii
quand l’è aftöm,
cas colga a vardar vers al mar,
che quand al möcia an po’d sul
as met a ciamar sira.
L’è la furma dli lanchi, vujuszi
e tastadi dal vent,
cme dulsesi o piaszér da strüsiar,
l’è al tuar, sliberà cuntr’al ciel
dal taszéer ca fa i ondi
quand al Po, addrè da li bochi saradi
sa sluntana.



4° CLASSIFICATO
Menzione d'onore
STEFANO BALDINU


Una antiga cantone

Torrende unu muntone de lughes ispartinas
a tracchiddare a boche bassa
sutta sa grosta dae su dolore,
una manadas de peraulas giate a s’imprestu
a sa ponidura de su fumu ‘e sa pipa.

Fiat bellu su mussittu ghirau
comente sa brente de barca
cuatu vicinu a su zerànio.

S’ojos meos non connòsche sa meraviza
de su tempu chi iscùrre tra sos raighinas
ifferchios in sa lontanàntzia,
fortzis sa cuntentesa chi bantzica a issa
fra sois cordas bocales comente su mare
chi affochiza si puru
su sole unu pacu irrìe a isso.
Cara a mie s’attonada de s’Ave Maria
intro unu iscussurare tremulosu ‘e ales
sentza sciuma ne undas.

Naviga a bela una antica cantone
supra sos piseddos chi juchende a cuba-cuba




5° CLASSIFICATO
ENRICO SALA
Menzione d'onore

I dòn del la bügàda


Rivaven de matina prèst
soeu i sò carètt
udurûs de fen südaa,
purtaven segioeun e mastèj
pien de ümûr
del sògn e de la nòcc.

Mument de bügada,
soeu l'argin del fioeum,
per i sò man
ross de tramunt
che bateven pagn
soeu scagn de legn.

Mument de cânt
e de vûs piegaa dal pees
de preucüpazzion cunfidaa
che scureven via
lavaa cui pagn,
almenu fin a sira.


 
6° CLASSIFICATO
CALOGERO PETTINEO
Menzione d'onore


Ammucciuni


Ammucciuni

saziaiu u disiu

e senza parrari

m’inni fuiu.
 
Ammucciuni

stutaiu u duluri

chiurennu fora

l’arsura.

Ora 
 
nun riri cchiù la luna

e chiana e scinni

senza dunarimi sciatu.



7° classificato EX AEQUO
PIETRO BACCINO
MENZIONE DI MERITO

Moŕe
Quand er vent cep dra prüma
u bugia er föje növe dra ciréxa
lgére cum’ina ciüma
e a sent sunè ra campana dra géxa
a l’ura der mesdì,
a t’porl cume se t’fusci sempre qui,
per dite ancura, more,
tüt er ben ch’a t’vureiva alura e ancö.
U zé l’è cer e a sö
che l’oria amixa a m’porta suvra r’j’ore
d’i tanci agni brüxoi
quera tó bela vux,
more, che t’drömi suta ra tó crux.
Mi a cred própi che moi
per mi u i sarà dumàn
na giurnò senza er tó paróle an ment,
quere che ancura a sent
quande ch’a sógn de štrenzi ra tó man.
E tüci i dì u s’ pósa ra matîn
u ruscignö ans’ra rama lì davxîn
e u canta na canzòn própi per ti
tüta a muntè e carè, ch’a cûna er cö
e pöi a lascia an gir, quand l’è partì,
quera broxa ch’a rešta dóp er fö.

7° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
GAETANO LIA


Quantu famigghi…

Quantu famigghi… n cursa pi lu munnu
cu pi li strati e cu nveci pi lu mari
figghi scurdati misi sempri n funnu
animi persi stanchi di scappari.

Quantu famigghi… n cursa pi li strati
stori dannati n cerca di sarvizza
figghi cunfusi troppu dispirati
ca pi la vita cercunu cirtizza,

Quantu famigghi… n cursa pi lu mari
occhi nnurbati di lu troppu suli
cercunu terri unni ripusari
supra varcuna chini comu muli.

Patri pirduti ca nun hanu paci
sempri di vardia ccu lu sciatu n cori
chini di scantu muti senza vuci
pirchì lu sanu ca cu parra mori.

Matri di figghi stritti nta li vrazza
ccu l’occhi sazzi di troppu tirruri
cianciunu peni pi tutta na razza
cianciunu muti chini di duluri.

Figghi jttati pi lu munnu persu
scuntunu curpi di na mala sorti
cercunu paci e un munnu diversu
senza lu scantu di na brutta morti.

Quantu famigghi… n cursa pi la vita
cu l’occhi chiusi cercunu la luci
cu stringi cruci rutti nta li jta
cu stringi i renti pi nun fari vuci.




8° Classificato
MENZIONE DI MERITO
ANDREINA SOLARI

DOMÀN

Ciù no témmo l’invèrno fêo
co-o seu sciòu de zêo.
Abrascâ de sô scôro l'ùrtimo inbàtto
ch’o s’arénba a-e ràmme.
S’amòrte l’anscjêtæ do domàn
e n’eugiâ co-a coæ de zugâ
a l’abrànca ’n èrto xêuo de séunni
ingiarmòu de coî
in scê âe in libertæ.

O gh’a faiâ a inbarlugâ l'éndego do mæ çê?

De segûo o me portiâ a vegiâ
in sciâ segrétta sciô
a-o resciöo da primavéia
s’a se descceghiâ de de la di rastélli
pe inprovizâ i bersò.
Quêta alantôa saiâ a séia
inta càmea lùvega ónde a coæ d’infinîo
a s’inlarghiâ fêua da-e miâge de prîa.



9° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
RENATO AROSIO


Un amur cal dura amo’


Ul suree dala cà vegia
in di dopumesdi calt e pien da su
L'era ul nost castel incantaa
e l'antica pulvera sulevada
in scintill d'or la sa trasfurmava
perchè l'era illuminada dai raag dal su
ca sinfilavan in di spacadur di cuup
e creavan miragg in da l'aria afusa
A ghevun pagura a sfiuras
chepagura ul batit a mitraglia
di nostrar cor. al sa sentiss
pagura per i nost prim basit.
A l'è sta subit un amur grand e limpid
e vurevum , cume du sbarbatei
guardas sempar in di occ cun
un amur limpid, da bagait
cal meteva ados un po da tremarela
si perchè nun du puerit ghevun
" vinticinc an in du"
sevum amò... bagait
e cume bagait vurevun sugnà !
Al resist amò l'amur ca sera pizà alura
anca se incoo ghem da sicur
pusee da centcinquantan in du
l'è amo insci e al va avanti ancamò !
Un ragg da suu,
una nivura da scintil da pulvera dora
un amur ca dura,
ssss, parla no, forse l'è un miracul!



 
9° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
PATRIZIA ORTALLI



AL ME' BELL MARINAR

In dal fiur di tò vint ann, oiase
t'hee navigaa
in curiandui d'acqua salada
t'hee cunfida a l'unda dal mar
i tò penser, piase', pagur.
In dal silenzi da la nòcc
la dulza e fresca brezza marina
la carezzava la tua nustalgia.
Cun la lùna curiusa
remava 'l tò cor
al pensava al duman.

Ql sù al lùsiva so' l'unda
t'hee sugnaa i culur da l'amur
al calur da latua cà
la tua mama cul lum pizz.
Quant almar al faseva i schiribizz
la fiamèla dal camin
i uraziun par al tò destin.
Un leger ventisèll
sgarbiava i ricamm
al messagg dal mè cor
l'era un vol da gabian.

E mì
visin al tò timun
da spunda in spunda
setada in sù la riva
a famm ninà da l'unda.
Sintì la vus dal mar
e al cant d'un pescadur
inumidimm le ciglia.

Al tò rspir d'amur
o marinar
scultà in una cunchiglia.





10° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
LUCIANO GENTILETTI

 
Er peso de la vecchiaja

Ariva ‘n giorno che te senti vecchio,
t'accorgi che la vita se n'è annata:
lo vedi ‘na matina, ne lo specchio,
mentre tocchi la testa scapijata.

L'occhi fisseno er viso e li capelli,
la pelle rinzecchita.... che dolore!
La mente t'ariporta all’anni belli,
e ‘n brivido te scenne fino ar còre.

Hai inteso dì:- E' diventato 'n peso,
come se fa a tenello....... va curato.-
Parole maledette..... t'hanno steso:
te vonno sbatte drento a 'n penzionato.

Nell’occhi tui nun brilla più er soriso,
te senti che ciai l’animo svotato;
'sto fatto t'ha corpito all’improviso,
è annato dritto ar còre...... l'ha spezzato.

Er vecchio s'avvilisce......mòre drento
si nun je fai sentì la tenerezza.
Je basta poco pe campà contento:
l’affetto de ‘no sguardo e..... ‘na carezza.




 
10° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
ELENA MANEO




Eroine de a me infansia

Nuvoa de ombre e ucie,
el sol che mete a riposo e a una.
Profumo de avanda
sirconda man paide,
che eappende ricordi
su a profonda inea del tempo.
Nei angoi soitari de armadio
i oci dee bamboe
i rispecia rissoi de riso.
El tempo gà sostituio
i corpisini de ceramica
co maschere de polvere,
che ancora i custodisse
i me sogni de fantoina.
E eroine de a me infansia
e domanda ancora na’ vaisa de abrassi.



 
10° classificato EX AEQUO
MENZIONE DI MERITO
ROSARIA LO BONO


Pinzeri novi e stanchi

Nuvuli niuri
chini di malinconia
circavu d’assicutari
n-capu lu celu mia.
Chiù l’assicutava
chiù lu ventu tinti
n’arreri mi ripurtava
comu fogghi sicchi
faceva svulazzari
li me’ pinzeri stanchi
mentri chiddi novi
chiuvevanu di ‘n-celu
comu tanti perli janchi.
A stracoddu, raggi di suli
si ficiru adaciu adaciu
largu ‘ntra li nuvuli
lu ventu mutu mutu
si fici puru iddu strata
purtannusi luntanu
pezzi di la me vita.




 


SEZIONE POESIA
tema libero
(opere classificatesi su 496 poesie pervenute al concorso)



1° ASSOLUTO
ANITA BARBAGLIA



in premio la pubblicazione gratuita della silloge
" VERTIGINE "
Edizioni Accademia Barbanera
(in copertina un dipinto di Alessandro Merlo)


 
Carnevale

Folate di vento scuotono livide
le vie macchiate di minuscoli cerchi.

Gettano nei nostri occhi in festa
(soli senza maschera)
polvere di un solo colore.

E’ già lontana l’allegria.


2° CLASSIFICATO
MARA PENSO


Queste sere

Hanno sogni sbiaditi queste sere,
hanno dolcezza stanca di tramonto;
strisciano indolenti per adagiarsi
fra ricordi fievoli che sfumano
in dissolvenza come echi lontani.

Hanno il sapore amaro delle attese,
si consumano in momenti irreali
che si arrendono alla solitudine.

Sere di clessidre vuote di tempo
ricamano speranze arrese agli anni
dove galleggiano musiche antiche.

A volte risplendono di luce
illudendomi che sia ancora giorno
ma declinano lente verso il buio.

Siamo soli che piano si spengono.



3° CLASSIFICATO
MONICA SCHIAFFINI

La resa del giorno

E ancor m’attardo
davanti al nostro mare,
sul grigio impiantito
di ravvisati spazi.
Qui, dove le onde di ieri
scortavano preludi
a passi d’anime scalze,
sfioro un sopito pensiero
dentro culla di conchiglia
stretta tra le mani.
E riaffiori un poco,
buia sagoma smarrita,
al rumoreggiare denso
di ridestati ricordi
in un fragile guscio.
S’abbandona una lacrima
da un cielo di nubi scucite,
già lucida pioggia
sopra i tuoi voli impazienti,
i miei bramati rifugi,
i nostri giorni scivolati.
Illusorio fascio lunare
svela eco d’albe apparenti
su linea spezzata d’orizzonte.
Avvolta d’immobilità sospesa,
impaglio logori scorci di vita
alla resa del giorno,
ora che il tuo sorriso è notte
e tu resti altrove,
fra le pieghe del silenzio,
a rinnegare il tuo tempo.


4° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione d'onore
RAFFAELE VENTOLA


Il primo brivido

Mi rimangono fili di parole
passeggiate di fiori nelle mani
del tempo parlato ai tuoi occhi.
Conosco i colori delle stagioni grevi
il passo del fiume rigoglioso agli argini
e l'acqua che bagna i respiri sul fieno.
Il diario racconta le nostre poesie
dei baci slacciati sulla camicia bianca
della sera seduta al tuo fianco
sugli scalini pieni dei nostri discorsi
della malinconia di un ramo appeso al cielo
e di una finestra che si affaccia sul grano.
Saremo promesse di una primavera che tarda
aspettando le rondini al nido
l'arcobaleno di un ricordo
che si accende sulle gote.
Io sarò ghiaccio che si scioglie ai rami
dove tu raccoglierai il primo brivido.


4° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione d'onore
RITA STANZIONE


Tendere d’aria sospesa

Se poi sentissi tendere
tutta l’aria sospesa
-ne tocco il fruscio e sotto l’ala
ricamo finestre e arcani m’abbracciano-

se ora quieta mi plasmo
agli estremi del tempo
da incantesimo in parole radici

tu argine e solco in acque d’attesa
discendi lo sguardo in questa lucida oscurità
alfabeto al pensiero, fiorisci densità
al pioggiare di ogni terra che ci appartiene
valicata legata saldata,
di pietra erosa da un bacio.



5° CLASSIFICATO
Menzione d'onore
VALERIA D'AMICO
Preghiera
                                                                                             ( Ai miei figli )


Accarezzami i giorni, piano,
come fa la neve agli alberi
mentre già troppo lunga
si è fatta la sera uggiosa
e sono polvere di stelle io
in un cartoccio stinto
ché è un abito troppo stretto
questo che va mordendo i fianchi
che ti hanno dato la vita
Luce nuova portami in dono
alle guance umide di sale
ingabbiate nel pallore
di un ossequioso silenzio
dinanzi a morte ingorda
di sogni troppo brevi,
di gambe e braccia troppo corte
per affrontare un viaggio
senza certezza di approdo.
È un bubbolio incerto
il suono dei miei giorni,
mentre mugghia il mare,
assecondando il vento
nel lavorio costante di maree.
Ho nostalgia di abbracci
forti a trattenere il pianto,
stanca di lune mozze
ti grido la mia preghiera.
Raccolgo le mie stelle a sera
cadute dentro un pozzo
da cui fuggono rane.
Tesso un ordito fine, ricco
di organza e mussolina,
accostolando i sogni tuoi alteri e
dissipando il male che ti inganna,
sul capo mio raggomitolerò il cielo.
Ti ho dato le radici, a Dio farti le ali.



6° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione d'onore
FLAVIO PROVINI



Ancora un giorno      (poesia d’amore)


Mandami un segno domattina, all’alba,
un refolo di vita ancora non appassita,
il platano in cortile ha altre foglie
da offrire agli sbadigli delle nuvole.

Saprò che ci sarai ancora un giorno,
che il sudario riposerà nel giaciglio,
saprò che il sole penetrerà i nevischi
della notte e apparirà ancora intatto.

Non posso perdere ora il tuo sorriso,
così ubriaco di te e del tuo candore,
così drogato dalle tue dolci verità,
così seviziato dai tuoi baci amari.

Ora che nel morbo lenta ti consumi
si sgualcisce il telo delle memorie,
la candela lacrima sul ferro sacro,
la sua fiamma erode i miei pensieri.

Resistono quelli intrisi di polvere
delle scintille nel gelo dei gennai
o di serate graziate dal tuo respiro
a muovere lieve il dondolo del cuore.

Mi resta il tuo profumo di lavanda,
quella vestaglia appesa di cotonina,
qualche bottone scucito dall’inverno
di una fiaba che voglio rammendare.

Ti chiedo ancora un giorno,
per ascoltare il battito
del tuo silenzio.

6° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione d'onore
AURORA PACE


Mutazione

Tu che dormi ora
sprofondando in uno specchio di immagini,
tu che respiri
mentre vibrano le labbra di temute parole e suoni
che escono di getto.
Si stacca un pezzo di me e
scivola nel vuoto senza forma,
nello scorrere dell’acqua densa come lava
nel tramutarsi incessante di stelle e rumori.
Friabili profili stringo tra le dita
schiacciato è il tempo dalle sue infantili movenze.
Ma mi trascino lenta
percorrendo il profumo, l’eco
delle onde del mare;
frantumandomi
in versi di buio
in gocce di immobile silenzio.



6° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione d'onore
PIETRO CATALANO

Un istante prima
A mio padre


Quel giorno il sole bruciava
l’erba assetata di piogge
che dissolvono l’afa
negli spazi del cielo grigio,
e le ombre s’incontravano
lungo linee diritte
a disegnar paure di antichi anfratti.
Fu il solco che separò
la notte dall’alba,
pagine bianche di un libro
già scritto ma non letto,
oltre la luna il sole si nascose,
ed il grano cessò di maturare
per le stagioni distorte
e s’arrese alla gramigna risorta;
forse lo sgomento
del futuro già presente
svelava realtà concepite
nelle notti d’inverno,
sotto coperte intrecciate
di lane grezze soffocavano
i lamenti delle viscere,
ma la mente si ribellava
ai sogni infranti,
quasi il domani s’allontanava
lungo argini indefiniti,
l’acque che bevevo
erano lacrime mie.
Un istante prima
di gridare il mio nome
stringesti forte la mano
a legare per sempre
le radici col tempo infinito
nel silenzio dei fiati delle pietre.

7° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione di merito
FRANCA DONA'

Dice cose il giorno

Mi dice cose, questo giorno
che a sentirlo mi fa rumore di ricordi
un poco di nostalgia discreta e poi
l’elegia d’un tramonto malinconico
nei rossi che imbrattano la sera
la sinfonia dei grilli e quel profumo
di glicini e ginestre che mi fa dolce
l’aria, di pioggia appena puntinata
di foglie verdi aperti i palmi
e la gola bianca ad ingoiare cielo
come se non ci dovesse essere un domani.

7° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione di merito
DARIO MARELLI

Ho bussato alla tua porta

Ho bussato sbandato alla tua porta
come un’onda nella rada
scampata alla bufera.
Nel cesto vuoto il profumo degli ulivi
le lettere non scritte, le radici,
il sogno disperato di un ritorno
il bacio di mia madre, il saluto degli amici.
Ho bussato con coraggio alla tua porta
chiedendo in prestito una mano
senza domandare altro.
Mi sono volto indietro
e ho scorto la mia ombra
salpare incerta, contro il vento.
Ho bussato invano alla tua porta
chiusa dietro a un muro di silenzi
ma non te ne farò una colpa.
Mi chiedo invece dove sia finito il sole
se mi rimanga il fango per dimora.
Oggi io abito il mio nome
e un sorriso a denti stretti è il mio portone.

Domani radunerò i miei stracci
e andrò a bussare al mare.
Per riprendere il mio cuore
ancora vivo dopo il temporale.

8° CLASSIFICATO
Menzione di merito
VANNI GIOVANARDI
Invenzioni


C'è perizia
e magnificenza
e cura nei segni
nella caducità, ultimo respiro
per le foglie.
C'è un disegno vivo e divino
in quelle linee secche
che con ogni luce sanno
dispiegare eleganza,
ad ogni incedere di stagione
ogni tratto di sangue
ogni cambio d'umore
ogni scorrere e morte.
Sono fitte, incessanti
lampi improvvisi
colore che avvolge sugli occhi,
precise invenzioni
liberi uccelli nell'aria,
dolci e sgualciti silenzi
sul filare del vento.



 
9° CLASSIFICATO
Menzione di merito
AGATA CORSINO



Nebbie

E scese come nebbia su di noi
questo mancarsi a dismisura,
questo non capirsi
oltre i muri della ragione.
Mi guardo attraverso lo specchio
del tempo e sei li,
fantasma dei miei giorni,
inafferrabile padrone dei miei sogni
che non riflette immagine alcuna,
se non quella di un’anima stanca.
Luce non trapassa da cuore a cuore
se dai all’amore il tempo di morire.
E come nebbia scese su di noi.
 
10° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione di merito
VINCENZO D'AMBROSIO


L’ultimo spolverio di luce ambrata

Il cielo imbruna, lento e malizioso,
e si china a pennellare carezze indaco e malva
al mare che, languido, rallenta il suo respiro.
Tenue, l’ultimo spolverio di luce ambrata
incipria il cuore dei sognatori
di un velo sottile. Malinconia.

Qui si ferma il poeta. A riposare il cuore,
sorseggiando senza fretta l’alito dell’infinito;
seduto su un vecchio muretto di pietra,
le gambe penzoloni sulla vita.
Un vecchio ulivo contorto si protende,
silenzioso, a cingerlo in un abbraccio.

qui si emoziona! E si sperde,
nel festoso carosello delle rondini sul mare,
svelto ad afferrare parole e colori per una nuova tela.
Si addentra infine, incosciente e stolto,
tra le pieghe del proprio silenzio.
E si trafigge di sogni.

 
10° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione di merito
CARLO GIACOBBI



Elementi

I               Donaci la quiete dei tuoi millenni
di letargo, acqua,
l’accumulo del riposo, la conservazione
delle forze. La donna in fila col bollettino
in mano si morde a sangue il labbro, è snervata
dalle impazienze: riprendere i figli a scuola,
improvvisare un pasto ed altri picchi
nella mente sbalestrata. E la sera
poi, non ritrovare l’auto nel parcheggio, preferire
l’ipotesi del furto alle amnesie.

II              Donaci lo slancio dei tuoi rami, il risveglio
delle foglie, legno,
la crescita serena che la luce affina, il ristoro
assorbito e diffuso dalle profondità. Il ragazzino
con l’occhio mezzo – di pesce lasciato da giorni
nella cesta – è gravido del suo niente, attinge
a linfe eteree, a volontà assorte di erigersi
sulle sue radici cave, morte.

III            Donaci il miracolo delle tue accensioni, la perseveranza
dell’ardore, fuoco,
l’incoercibile giocondità delle vampe, la festosa
consumazione. Il ragazzo per scaldarsi
tracanna un vodka – Martini dietro l’altro, arriccia
il labbro al naso nel deglutire, o si cala, s’infarina
d’un tiro: vive euforie da cerino. Ma è lì – in quella giostra
di luci e volti senza destino – che vorrebbe bruciare:
d’un amore infinito, immortale.

IV              Donaci la pazienza delle tue gestazioni, il faticato
raccolto, terra,
l’umiltà del tuo livello, la concretezza
dei tuoi cicli. Il sangue che non torna le scombina
gli alti piani. Portare a maturazione, che comporta?
Discendere le scale? È retrocedere insomma
questo avanzare? S’insinua galeotta nella mente
l’idea che la natura non contempla se non in forma
d’accidente: nodo in luogo di ramo, icasticamente.

V             Donaci la resistenza ai martellanti colpi, il rinculo
dall’incudine, metallo,
l’ostinato e sereno restare d’un pezzo davanti
al più bieco disprezzo.
Ma poco basta al nostro vaso di ferro
farsi terracotta, segnarsi di crepe o sbreccarsi
- di volta in volta - che la vita urta
e frattura: è lei la sostanza più dura.

 
10° CLASSIFICATO ex aequo
Menzione di merito
MIRELLA BOLONDI


Hai strappato la mia collana di perle

Hai strappato la mia collana di perle,
il tuo dono di nozze,
e frammenti di luce
hanno imbrattato la terra
inghiottiti dalla paura.

Sprofondati nell’abisso
credevano morta la vita
agonizzando tra gocce di rugiada.

Ma carezze di sole e di abbracci
hanno acceso speranze.
le speranze i sogni.
i sogni la vita.

Ho raccolto le lacrime
e le ho affidate al Signore del mare.
Ho ricevuto in dono tenerezza
dentro conchiglie incrostate di sale.
E le spine del cuore
come aghi di orefice
hanno infilato
infinite collane di perle
d’amore e di luce.

E la terra si è adornata
di nuova bellezza,
ancora.






SEZIONE POESIA
tema " LA CAMERA DA LETTO "
ispirata dal dipinto di 
EMILIO TADINI

1° ASSOLUTO
ANITA BARBAGLIA

 in premio targa in scirtallo con impressa l'opera di Emilio Tadini
gentilmente concessa dagli eredi





Solo la fanciulla

Ardente il meriggio di festa.
La stanza nella penombra
dormiva.
Solo la fanciulla
vegliava
nel gioco suo
di tacchi e fruscii, pose allo specchio
e cassetti dischiusi sulle vite lontane…
Invocava
il volo del tempo: che rapida
la noia dell’ultima infanzia
sparisse.



2° Classificato
GIOVANNI ODINO


Domandi ancora


Furtivamente entrata
nella mia vita, e mai
fuggita, sei tornata
stasera. Immobile
seduta sulla sponda
del letto guardi il mio
cuore: domandi ancora,
come facesti allora,
se l’abbandono è amore.



 
3° Classificato
CHIARA MARINONI



 
La piega dei sogni

Ti guardo a sorpresa immagine
occhio svelto alla rassegna di ieri.
Tenerezza mi chiami
un caos di parole unite dalla forza
la potenza dei ricordi.
Nel buio i colori si accendono
tutto vive come una storia nuova
su fogli volanti, di fantasia
Che sia pazzia la mia?
Il fiato si adagia
un lembo di terra carpisce
il percorso, osservandomi
tra case, voci non sentite ma scritte
sul filo di un discorso appena sbavato
d’inchiostro, prima che tutto svanisca
oltre il cammino quotidiano del nulla.
Solo qui ritrovo me stesso
una sfumatura leggera
tra la piega dei sogni.




4° Classificato
Menzione all'ONORE
FLAVIO PROVINI


Voci nel buio

Tornerò a vivere ancora se avrò sepolto
gli scheletri delle mie notti senza luna,
rannicchiati in un vano buio della stanza
esposto al tremolio di finestre sul passato
trattenuto a stento da persiane socchiuse.

Lì nell’armadio freme un ossario, io credo,
così continuo e lacerante è il ticchettio
sulle ante e sui cassetti zeppi di ricordi
ubriachi della naftalina a tenerli vegeti.
Sono suoni striduli e confusi che sembrano
ronzii, gemiti nel ventre di questa camera
isolata nel limbo di un piano senza tempo.

Ma dal letto io decifro bene quelle voci,
memori di parole non dette all’opportuno,
o votate al vezzo facile delle polemiche,
o disperse presto nella cenere dell’oblio
e di promesse non mantenute quando dovevo,
di tradimenti per poca fede o troppa foga,
di perdoni negati al lume della ragione,
di tentennamenti codardi su scale a sbalzo
o di movenze facili su soffici moquettes.

Le più dolorose sono sale su bruciature
dell’anima, sirene spiegate sull’angoscia
per un amore troncato a mezza via, oppure
consumato da nugoli di carezze pudiche
e sprazzi di voluttà troppo passeggeri.

Non lascerò gli scheletri assordarmi oltre,
sgretolerò il cartongesso tra vita e nulla!
C’è aria tersa oltre la stanza dei lamenti,
già intravedo nuove albe dove altri sogni
volano liberi per campi su covoni al sole;
allungherò braccia avide, affilerò artigli
a carpire il loro corso prima che la moria
dell’ozio e la pioggia acida delle paure
li pieghino sotto zolle d’aridi rimpianti…
e allora la mia stanza profumerà di pace.






5° Classificato
Menzione all'ONORE
ANTONELLA SANTORO

Sopra un cielo di vetro

Nel buio
ove consumo il mio finito andare
stanno sogni bambini
e il conto delle ore giuste per il sonno,
una stanza di luce
con specchi come quadri,
bianche pareti
a contrastar la notte.

E fra coltri pesanti, vasti cuscini
nascondo i miei pensieri liberi,
antidoto alla vita.

Non avventure esotiche
- già la vita è imprevisto -
solo un lento, sicuro incedere sopra un cielo di vetro
sulla trasparenza di una scìa,
come una chiocciola che bacia il suo cammino.




6° Classificato
Menzione al MERITO
PIER QUIRICA TOLA



L'evoluzione del pensiero

Volitivo quel pensiero
che misterioso impaurisce come
l'immensità di una stanza d'apparenza
quell'io riflessivo che rappresenta il mondo
in tutta la fermezza d'una sostanza
l'essenza delle parole
generate nell'apparente quiete
sono una forma di linguaggio
immortalato tra il vuoto indifferente
ed il momento circostante
stanco e solo in cerca di riposo
il corpo si divide in testa e gambe
l'una vaga a copiare idee e l'altra
frenetica si muove autonomamente
tra le cose senza logica in cerca d'una fuga
si adagiano le case
sopra un letto preparato per la notte
in prospettiva aperta e pronta
a contenere ogni respiro negli spazi vuoti
mentre una ventata di colore fa riflettere
di quella realtà poco più in là …


 
7° Classificato
Menzione al MERITO
ALESSANDRA BERATTO

Divertissement ovvero La stanza di Giulia

Un vociare sommesso dietro a quell'uscio ,
se lo apri : “ Attento , tra i piedi lesto io sguscio! “
Cala il silenzio una sguardo in tondo ,
non vola una mosca il quel piccolo mondo .
Seri e compunti , ognuno al suo posto
orsetti e conigli troverai tosto .
Immobili , seri non muovono un baffo ,
ma appena ti giri ti fanno sberleffo .
Chiudendo la porta li ho visti , non vista ,
di giochi e scherzetti fare la lista .
Orsi e conigli gran capriole ,
il letto e il tappeto diventan aiuole .
Tante farfalle sul muro dipinte
muovon le ali , non sono più finte .
I cavalli di carta sgroppan felici
nitrendo e sbuffando : “ Ecco gli amici ! “
E' un gran girotondo tra risa e saltelli
le bambole vociano : in aria i cappelli !
Il cane di pezza abbandona il cuscino ,
scodinzola allegro a quel grasso topino .
Topino rosato dal grosso pancione ,
un fischio potente gli lancia il bastone .
Potessi lasciare di adulto la veste
e con pupazzi fatati far delle feste .
Questo è soltanto per cuori bambini
che sognano e volano con orsi e gattini .
La stanza di Giulia è un mondo fatato
uguale per forma ad ogni gioco inventato .
A quell'uscio ritorno ogni volta bambina
quando volavo e sognavo con l'orsa Cristina .




8° Classificato
Menzione al MERITO
OLIVA TENTORI
La camera da letto

Sonni di un bimbo che fu,
navigando nel mare della fantasia,
dentro un luogo e fuori da esso.
Immagini, percorsi di vita vissuta e perduta.
Folli giostre e paure,
armenti di schiavitù soggiogate.
Giochi animati e proibiti.
Ritratti lasciati lì, dimenticati.
Rincorrendo la via della vita con fare giocoso.
Burlandosi degli schemi e dei preconcetti.
Così semplicemente vivendo e sognando.



9° Classificato
Menzione al MERITO
AGATA CORSINO

Nuda sul tuo letto

Attraverso i chiaroscuri della notte
che nulla lasciano intendere
se non la mia follia,
tu, mio dolce amore
doneresti le tue labbra al mio ventre?
E se nuda sul tuo letto
io non fossi altro che bellezza
e macerie di questo mio corpo
che ancora ti brama,
che delirio sarebbe per me
se tu cercassi altri mari.
E resto qui…nuda sul tuo letto.






10° Classificato
Menzione al MERITO
PIETRO BACCINO

Mi serbo ancora

Mi serbo ancora la sediola piccola
che dal tempo di guerra fino ad oggi
mi è rimasta nel cuore e nella stanza
e nel suo legno di castagno grezzo
rileggo la perizia delle mani
di un padre premuroso in un frangente
di povertà pervaso. Oggi la paglia
un po’ si è sbriciolata per l’età,
ma le traverse sono ben fissate,
di legno rinsecchito in legno fresco,
e resistono agli anni. Il suo colore
nelle stagioni andate si è nutrito
di polvere e tristezza come i nostri
sogni di giovinezza abbandonati.
La osservo questa seggiola, invecchiata
insieme a me, senza dire parola,
eppure so per certo che vorrebbe
somigliar la sorella che Van Gogh
dipinse nella camera da letto.
Vorrebbe i suoi colori della gioia,
quelli freschi di un giorno soleggiato,
vorrebbe una compagna, un letto e quadri
alla parete e un tavolino e ancora
un caldo assito e imposte alla finestra.
E il mio sguardo si fissa e anch’io la vedo
con i colori giusti, quelli che
nascondono miseria e sofferenza.



 


 
SEZIONE PITTURA
(su un totale di 117 opere pervenute)


1° ASSOLUTO
e copertina dell’Antologia


 
ANNA RITA CACCIATORE
 
con l’opera
"HO PAURA DI DIMENTICARE"
Acrilico su tela alta, 60x60






2° classificato
LIA FANTONI


con l’opera
“  LA LUCE RIVELATA
Acrilici su tela 60x180





 
3° classificato
SERGIO RIVIERA

  con l’opera
“   IL GRAN CANYON
Acrilico su tavola, tecnica mista, cm 90 x 80





4° classificato 
Menzione d'Onore
MARIELLA ZOPPI
 

con l’opera
LUNARIA
Inchiostri, 30 x 45




 
5° classificato
ANTONIO CINELLI
Menzione al Merito


con l’opera
PETROL POMP
Acrilico e olio su tela, 100 x 100





 
6° classificato
MATTEO BONA
Menzione di merito


con l’opera

Naturally regained

tecnica: primer fotografico e lavorazione digitale con specifici software
37,04 x 45,16



 
7° classificato
SIMONA DE ARCANGELIS
Menzione di merito

 
con l’opera
PRISMA DI LUCE
Acrilico a spatola, 75x60





 
8° classificato
PAOLA MENEGHIN
Menzione di merito


 
con l’opera
SANDY
Tecnica mista: Acquerello, Matite cm 36x25,5



con l’opera
SANDY
Tecnica mista: Acquerello, Matite cm 36x25,5

 
9° classificato
GIULIANO GIULIANI
Menzione di merito


con l’opera
CHINA GIRL
tecnica mista olio acrilico, cm 120x80




 
10° classificato
ANNA MARIA DEBELLIS
Menzione di merito



con l’opera
DESTI-NATION
Acrilici
su tela, 30x40

Il video realizzato
da ImmagineArte
con tutte le opere pervenute al concorso
(videoproiettato durante la Cerimonia di premiazione)





Un particolare ringraziamento alla
GIURIA del Premio Nazionale d'Arte


SEZIONE PITTURA:
Il pittore Alessandro Merlo



SEZIONE LETTERARIA:
Nunzio Buono, Gianluca Regondi, Giuseppe Guidolin, Eufemia Griffo, Davide Benincasa, Lia Grassi









Uno speciale ringraziamento
al maestro Internazionale d’Arte 
MARIO SALVO
per il commento critico alle prime 3 opere pittoriche vincitrici del concorso



Un grande, immenso ringraziamento
al poeta  
MORENO TONIOLI
per la squisitezza con cui ha saputo dare spessore e motivazione alle 40 opere finaliste della sezione letteraria





Milano ha ospitato le voci e i colori più belli di settembre...


Il mio ringraziamento personale a ciascuno di voi. Agli autori, gli artisti, al comitato d'onore, la giuria, gli ospiti che hanno dato spessore ad un bellissimo meriggio di fine estate.
Con un particolare grazie a Francesco Tadini e Melina Scalise per averci accolti e coccolati nel salone di
SPAZIO TADINI




Grazie a tutti!!!
(con un pensiero e un abbraccio a chi non ha potuto raggiungerci)



e infine

GRAZIE

a tutti gli autori e gli artisti che si sono iscritti alla seconda edizione del Premio
A nome dei bambini del Pediatrico Saint Damien di Haiti: GRAZIE!!!
Anche quest'anno i vostri " Inchiostri d'Amore " hanno fatto la differenza tra un pensiero e il gesto.
Quello che aggiunge colore e spessore ad un sorriso.

Maria Grazia Vai
to be continued….